Il creatore della IP d’altronde è uno che di giochi cult se ne intende in quanto è lo stesso Hideaki Itsuno che in Capcom ha fatto la storia con una serie leggendaria come Devil May Cry e che nel tempo non ha mai nascosto la sua voglia di riprendere Dragon’s Dogma per regalarci un meritato sequel al titolo.
Iniziamo col mettere le mani avanti dicendo che consapevolmente l’asticella nel mondo dei GDR si è alzata parecchio da quando siamo stati graziati dall’uscita di Baldur’s Gate 3 ed inevitabilmente ogni titolo che cercherà di insediarsi su quello stesso genere sarà oggetto di comparative con l’opera di Larian Studios.
Inoltre Dragon’s Dogma 2 pur non essendo un titolo ambientato nel mondo di D&D lo ricorda parecchio, come lo ricordava anche il suo predecessore, ma fortunatamente la strada intrapresa da Capcom in termini di gameplay è totalmente diversa.
Dragon’s Dogma 2 sarà sì un RPG open world dall’ ambientazione medievale e fantasy, ma la sua forte componente action lo andrà a posizionare su un piano ben diverso rispetto a BG 3, dove una delle critiche più frequentemente mosse dai meno avvezzi al genere più puro degli RPG è stata proprio sui combattimenti a turni. Dragon’s Dogma 2 potrebbe rappresentare un Baldur’s Gate 3 action, con combattimenti in tempo reale ed una componente ruolistica ridotta che potrebbe avvicinare un bacino di utenza più vasto e meno impegnato nel genere, potenzialmente una vera bomba di mercato che potrebbe far tornare Capcom ai massimi livelli. Cosa sappiamo quindi di Dragon’s Dogma 2?
Di base il gioco andrà a mantenere le basi del primo capitolo, in un ambientazione dark fantasy medievale che si espanderà in un open world completo e a detta degli sviluppatori, particolarmente ricco e variegato, che ci farà riscoprire la bellezza del viaggio e dell’esplorazione, senza trovarci ad abusare del viaggio rapido. Oltre all’ambientazione e alla narrazione del gioco che promette di essere davvero molto interessante, l’ottimo sistema di combattimento action che abbiamo apprezzato nel primo capitolo tornerà ad essere cardine dell’esperienza di gioco in Dragon’s Dogma 2.
L’impronta simil-Monster Hunter tornerà ad essere un punto di forza del gioco, dove potremo sfruttare una varietà di classi e specializzazioni ben definite per il nostro alter ego, che si adatteranno diversamente alla tipologia di nemiche che andremo ad affrontare.
Un’altra caratteristica che va ad aggiungere ulteriore profondità al sistema di combattimento è la possibilità di staccare delle specifiche parti del corpo dai mostri che affronteremo, dando al giocatore la possibilità di indebolire un avversario in maniera specifica, limitandone mobilità e attacchi in base alla zona che andremo ad attaccare e ad invalidare.
Oltre ad essere degli importanti comprimari nei combattimenti, dove le Pedine si muoveranno sempre in maniera sensata e reagiranno correttamente all’azione, la loro presenza all’interno del mondo di gioco sarà di tipo persistente e continueranno ad essere attive anche a gioco spento, dove potranno essere prelevate da altri giocatori online per acquisire esperienza ed esplorare dei dungeon ancora inesplorati con noi.
Una delle interazioni più interessanti che troveremo in Dragon’s Dogma 2 sarà proprio quella legata all’esplorazione dei dungeon delle Pedine, che potranno darci dei suggerimenti su dungeon da loro già esplorati o specializzarsi nell’affrontare un certo tipo di nemico che hanno incontrato più volte durante la nostra assenza.
Questo sistema di compagni sempre attivi e vivi nonostante il nostro intervento, mira a rendere l’esperienza di gioco più realistica e corale, riuscendo a restituire un vero senso di brigata e viaggio di gruppo in Dragon’s Dogma 2.
La grande attesa per questa nuova opera Capcom è però quella legata all’esplorazione del mondo di gioco che, come per il primo capitolo, potrebbe da sola portare avanti tutta l’esperienza di gioco.
Lo stile della mappa come abbiamo già detto mantiene un’impostazione dark fantasy medievale, ma a differenza della maggior parte delle produzioni giapponesi, non va mai a cadere nell’esagerazione e cerca di mantenere sempre uno stampo realistico sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista artistico, con un design dei mostri e delle ambientazioni che strizzano l’occhio a opere europee come The Witcher e Skyrim.
La nostra sensazione è che Dragon’s Dogma 2 potrebbe essere uno di quei giochi dove passare centinaia di ore semplicemente esplorando il mondo di gioco, andando a seguire la storyline a tempo perso preferendogli piuttosto la voglia di esplorare e il senso di avventura.