In questo nuovo angolo dedicato al passato videoludico andremo a polverare una vecchia cartuccia del NES datata 1990. Nato dalle sapienti mani di Capcom, Little Nemo: The Dream Master è rinomato ancora oggi come un grande classico dell’epoca seppur passato un po’ in sordina.
Per chi non lo sapesse, Little Nemo è un brand nato in realtà nel lontanissimo 1905 in forma di fumetto, trasformatosi molto tempo dopo, ovvero nel 1989 in un film d’animazione dal nome Little Nemo: Adventures in Slumberland.
La pellicola fu in realtà un fallimento commerciale, ma questo non ha impedito a Capcom di realizzare ben due titoli dedicati a Little Nemo: un picchiaduro a scorrimento arcade e un platform 2D per NES. Ed è inutile dirvi che quest’ultimo è il migliore tra i due.
Nel gioco, come da titolo, vestiremo i panni del piccolo Nemo, un ragazzino che si ritrova sul malgrado bloccato nel regno dei sogni.
Le caramelle, tuttavia, possono solamente stordire i nemici, ma alcuni animali sparsi nei livelli una volta nutriti potranno essere in un certo modo sfruttati per ottenere abilità uniche atte a progredire nei livelli. In realtà il piccolo bimbo vestirà letteralmente la pelle dei nemici usandone i loro poteri, un’idea concettualmente interessante, ma anche a tratti molto inquietante. Tralasciando questa nota dark, gli animali da “indossare” saranno in tutto otto; abbiamo ad esempio l’ape che ci permette di volare a corta distanza, le rane che saltano più in alto e possono nuotare più velocemente, oppure il gorilla che oltre ad essere più resistente in termini di vita può anche arrampicarsi sui muri.
Questa peculiare meccanica è in realtà ciò che rende così unico Little Nemo e anche così divertente ancora oggi.
Nel corso dei vari livelli l’obiettivo sarà sempre lo stesso ed è ancora molto semplice: raccogliere una serie di chiavi per aprire il cancello di fine livello.
Il numero di chiavi non sarà sempre lo stesso e alcune saranno ben nascoste dato che il design dei livelli è piuttosto ampio con stanze segrete e una moltitudine di oggetti, inoltre in certi casi non sarà possibile tornare indietro se non morendo. Questo rende Little Nemo molto ostico, soprattutto se ci accorgeremo di non avere tutte le chiavi proprio davanti alla porta d’uscita.
Nonostante ciò Little Nemo rimane un gioco decisamente divertente, merito anche del suo level design piuttosto vario tra cui un livello su un treno giocattolo in corsa.
L’ultimo livello inoltre è l’unico che cambia lievemente il gameplay dato che Nemo avrà una bacchetta magica con cui finalmente affrontare i nemici a viso duro. Piccola menzione, qui affronterete anche il boss finale, probabilmente il momento più difficile ed esasperante dell’intera esperienza.
A rendere l’esperienza ancora più hardcore è l’impossibilità di salvare qualsiasi progresso, nemmeno con un sistema di password, dovendo necessariamente ricominciare da capo più e più volte.
In definitiva, Little Nemo è una piccola perla con un level design variegato, uno stile artistico per quei tempi davvero stupendo e un gameplay ancora oggi unico, a patto tuttavia, di scendere a compromessi con una difficoltà davvero esasperante in alcuni punti del gioco, soprattutto nelle fasi finali.
Ma se questo non vi spaventa, allora potrete scoprire (o riscoprire) un classico leggendario!