Il primo Diablo fu una novità assoluta, che riuscì a conquistare una grossa fetta di pubblico grazie al giusto mix di elementi GDR puri ed un gameplay action ben amalgamato, oltre all’aggiunta di diverse funzionalità che hanno fatto la scuola del gaming.
A partire dalla sua semplicità nei comandi, Diablo è stato l’esempio lampante di come un ottimo gameplay si possa creare sfruttando comandi semplici e poche efficaci opzioni di combattimento, con il giocatore che dovrà semplicemente puntare il mouse verso il nemico per attaccarlo con un semplice click e ripetere spasmodicamente quest’azione praticamente per ogni cosa, dallo spostamento all’interno della mappa, al raccogliere il loot trovato nella mappa.
Con un semplice click Diablo è stato capace di conquistare il mondo, balzando di sana pianta tutti i sistemi di combo e complicate combinazioni che i GDR da sempre richiedono.
Il level design si è da sempre ispirato al periodo medievale, con una forte influenza fantasy sulla quale è basato l’intero impianto narrativo, che sguazza nel mondo delle mitologie demoniache, con diversi rimandi alle tradizioni bibliche e alle leggende più rinomate di Inferno e Paradiso.
L’eterna lotta tra bene e male è alla base della narrazione in Diablo che se nel primo capitolo poteva essere un mero elemento di contorno al gameplay, già col secondo capitolo Blizzard ha puntato ad ampliare la componente narrativa, fino a renderla centrale nell’esperienza di gioco della saga.
Dal secondo capitolo in poi, Diablo si è elevata nella narrazione, riuscendo non solo a divertire il giocatore nel gameplay, ma anche ad intrattenerlo grazie ad una narrazione complessa e appassionante, che ci ha portato ad affrontare i più temibili demoni dell’Inferno e ad esplorare un mondo di gioco sempre più complesso e vasto, che si evolve dai semplici dungeon in successione, fino a proporre delle mappe di gioco più vaste e interamente esplorabili in open world, un vero e proprio precursore dei GDR moderni.
Ovviamente andando avanti nel tempo e arrivando a Diablo 3 il concetto di open world si è ulteriormente evoluto, includendo diverse attività secondarie e dungueon aggiuntivi, sfide e prove abilità che hanno ampliato ulteriormente il fantastico mondo di Diablo, rendendolo sotto tutti i punti di vista un GDR quasi perfetto nella sua costruzione artistica.
Ma anche se la storia di Diablo è riuscita a guadagnarsi diversi elogi negli anni, è il multiplayer ad essere forse l’elemento più importante dell’esperienza di gioco, che fin dal primo capitolo si è saputo guadagnare il suo posto nella hall of fame dei videogiochi, racchiudendo milioni di videogiocatori all’interno dei propri server.
Il multiplayer in Diablo è da sempre stato fondamentale e l’impostazione action RPG ben si presta all’utilizzo di diverse tipologie di giocatori all’interno della nostra squadra, in maniera da risultare efficaci e completi contro le orde di nemici che l’Inferno ci propone, correttamente potenziati per le sessioni multiplayer.
Le classi del nostro personaggio nel tempo si sono ampliate ulteriormente e dalle tre basiche create per il primo capitolo (i leggendari Stregone, Ladro e Guerriero), si è arrivate ad includerne ben 6 nell’ultimo capitolo, ognuno caratterizzato da moveset, abilità e statistiche ben distinte, da mixare abilmente nelle sessioni multigiocatore per poter creare la migliore squadra possibile.
Sul multiplayer Blizzard è da sempre stata uno studio molto attento e come il tempo ha saputo dimostrare, ad oggi è stata proprio la componente multigiocatore dei vari Diablo, Starcraft e su tutti World of Warcraft che ha reso Blizzard l’imponente studio di sviluppo di oggi, ed è forse per questo che con Diablo IV si punterà ad evoluzione definitiva del gioco verso un’esperienza interamente online.
Diablo IV sarà infatti il primo gioco della saga interamente online, con un mondo persistente tra i giocatori di tutto il mondo in stile MMO, ma che manterrà comunque la proceduralità dei dungeon, non andando quindi a snaturare l’impianto che ha fatto la fortuna della saga, ma proponendo piuttosto un mondo di gioco costantemente aggiornato e attivo, ai quali Blizzard dedicherà un ampio supporto post lancio in stile Destiny, con annessi Battle Pass ed eventi temporanei che ci terranno incollati allo schermo per centinaia e centinaia di ore.
Diablo IV sarà probabilmente uno dei progetti più ambiziosi per Blizzard, l’elevazione della serie che potrebbe rendere il gioco potenzialmente infinito. Per scoprire quanto Diablo IV sarà importante per questa saga leggendaria, non dobbiamo fare altro che attendere il prossimo 6 giugno 2023, ma una cosa è certa, qualunque sia il responso su questo attesissimo quarto capitolo, la saga di Diablo rimane una pietra miliare nella storia del gaming, protagonista degli anni 2000 e apripista per tutti quegli RPG a visuale isometrica che si sono susseguiti negli anni, dai vari Sacred a Torchlight, passando per Neverwinter Nights e Divinity: Original Sin.
GE DISTRIBUZIONE srl
Zona Industriale VIII strada 36/1 - 30030 Fossò (VE)
www.gedistribuzione.com
@2022 – Ongame® All Right Reserved.
Per informazioni su come vengono trattati i tuoi dati consulta la nostra documentazione.
- Privacy Policy - Cookie Policy
- Termini e condizioni di vendita - Spedizioni