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a cura di Marco Inchingoli

2002 KINGDOM HEARTS

L’inizio dell’epico viaggio di Sora, Paperino e Pippo

Questo nuovo anno infatti è iniziato col botto con la recente uscita di uno dei titoli più attesi del 2019, Kingdom Hearts III, ultimo capitolo conclusivo di una saga che dura ormai da 17 anni.
Per omaggiare dunque la serie abbiamo deciso di dedicare questa recensione a Kingdom Hearts, l’inizio dell’epico viaggio di Sora, Paperino e Pippo, un viaggio che ha fatto sognare milioni di appassionati in tutto il mondo.

Kingdom Hearts nasce nel 2002 su PlayStation 2, a soli due anni dall’arrivo della console nei negozi, fattore che giovò senz’altro alle vendite della piattaforma Sony. Il titolo sviluppato dalla collaborazione tra Square (ad oggi conosciuta come Square Enix), Disney Interactive e Sony Computer Entertainment miscela in maniera geniale la magia dei film Disney con personaggi e meccaniche presi a piene mani dalla saga di Final Fantasy; la storia di Kingdom Hearts riesce a fondere i due mondi gettando nel pentolone amicizia, amore e rivalità dando i natali a quella che possiamo considerare una delle saghe più intricate e complesse del mondo videoludico.

Cercando di riassumere, in Kingdom Hearts vestiamo i panni di Sora, un ragazzino che vive spensierato sulla sua isoletta insieme ai suoi amici, ma una notte improvvisamente un evento sconvolge la vita di Sora e senza volerlo si ritrova coinvolto in un viaggio verso nuovi mondi alla ricerca dei suoi compagni scomparsi.
Sora tuttavia viaggerà accompagnato dal Keyblade, una spada magica a forma di chiave gigante e due alleati di tutto rispetto, Paperino, mago di corte del regno Disney, e Pippo, capitano delle guardie di Re Topolino. Ebbene si avete capito bene, ma non dovete farvi ingannare, è noto che la Disney è automaticamente associata ai bambini, tuttavia Kingdom Hearts riesce a mescolare gioco di ruolo e Disney mantenendo un equilibrio perfetto tra i due elementi. Immaginate che ogni cartone animato sia infatti un mondo del vasto universo che tutti noi conosciamo, e immaginate per un secondo di mettere piede ad esempio nel Paese delle Meraviglie di Alice, o magari nella città di Halloween di Nightmare Before Christmas oppure nell’incantata città arabesca di Agrabah patria di Aladdin, e infine immaginate questi mondi invasi da creature oscure conosciute come Heartless che saremo chiamati a distruggere al fianco di Aladdin, Jack Skeleton, Ariel, la Bestia e via discorrendo.

2002 KINGDOM HEARTS

Probabilmente chi non ama i film Disney potrebbe tranquillamente storcere il naso, ma gli amanti degli RPG e dell’animazione Disney non possono che gioire davanti ad un tale scenario.Ovviamente ogni mondo segue la sua storia, ma il tutto viene miscelato con la trama di Kingdom Hearts mettendo in scena dialoghi inediti e ricchi di emozioni tra Sora e i personaggi Disney, dialoghi che vedono protagonisti in primo luogo il valore dell’amicizia, ma anche l’eterna lotta tra luce e oscurità. Come già detto all’inizio Kingdom Hearts ripropone alcune meccaniche prese a piene mani dalla saga di Final Fantasy, elementi che troviamo principalmente nel combattimento. Il battle system coinvolge infatti una sorta di menù interattivo che permette di selezionare in tempo reale i comandi da impartire a Sora come ad esempio attacchi, magie o le classiche invocazioni che in questo caso vedono protagonisti personaggi come Bambi, Dumbo, il Genio della Lampada e altre icone Disney. Dunque possiamo ricollocare il sistema di combattimento all’iconico ATB (Active Time Battle) di Final Fantasy, anche se in questo caso avremo piena libertà di movimento. Per quanto riguarda gli alleati di Sora non potremo controllarli direttamente, ma potremo impostare loro dei comandi per far sì che mantengano un determinato comportamento durante i combattimenti a seconda delle nostre esigenze. Non mancheranno ovviamente anche svariati Keyblade, accessori e abilità speciali che si sbloccheranno man mano che avanzeremo di livello. Kingdom Hearts da buon RPG comprende anche attività secondarie come la ricerca dei cuccioli della Carica dei 101 sparsi nei mondi, i trofei del Monte Olimpo, i mini giochi di Winnie the Pooh e molto altro ancora. Kingdom Hearts dunque è un titolo sicuramente degno di essere giocato almeno una volta, non è privo di difetti questo è indubbio, come ad esempio alcuni mondi meno riusciti di altri e un inizio un po’ lento, ma con la sua trama emotiva, i carismatici disegni del buon Tetsuya Nomura, un battle system innovativo e la magica colonna sonora firmata da Yoko Shimomura, rappresenta senz’altro uno tra gli action RPG più belli degli ultimi tempi e l’inizio di una delle saghe più appassionanti di sempre. Se avete intenzione di recuperarlo potete trovarlo anche in versione remaster su PS3 e PS4 insieme agli altri capitoli della serie.

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