1994 | SNES | Action | Capcom | Capcom |
anno | console | genere | sviluppo | publisher |
Demon’s Crest, sviluppato e pubblicato da Capcom nel 1994 è entrato nella storia non solo per essere un ottimo gioco, ma anche per aver come protagonista Firebrand, il demone rosso che gli appassionati di Ghosts ‘n Goblins ricorderanno benissimo.
Seppur nato come un semplice nemico, il demone ha avuto una serie tutta sua sin dai tempi del Game Boy con Gargoyle’s Quest e Gargoyle’s Quest II per poi approdare in questa terza iterazione su Super Nintendo, probabilmente la più bella tra le tre.
Demon’s Crest riporta tutti gli elementi dei primi due capitoli e va a fondere anche qui le classiche meccaniche dei platform dell’epoca con elementi da RPG e Metroidvania.
Il gioco vanta inoltre un progresso non lineare con tanto di mappa del mondo liberamente esplorabile e location nascoste.
Il titolo è poi ricco di segreti e contiene ben quattro finali differenti a seconda di come si porta a compimento la quest di Firebrand; uno di questi potrà essere ottenuto ad esempio raccogliendo tutti gli oggetti sparsi nei vari livelli di gioco e permetterà di scontrarsi con un boss segreto che rasenta l’impossibile.
Ma qual è la missione di Firebrand nel suo debutto in 16 bit? Tutto ruota nella ricerca di cinque pietre magiche che insieme donano un potere inimmaginabile.
Ogni gemma ha un elemento in particolare e garantisce abilità differenti al demone; il Vento permette a Firebrand di volare liberamente, con la gemma della Terra è possibile distruggere le statue di pietra, con quella dell’Acqua il demone può agilmente affrontare gli ambienti marini, mentre quella del Tempo permette di ottenere la forma del Demone Leggendario dotata di una potenza di fuoco devastante (ogni nemico muore con un sol colpo!).
Manca infine la gemma del Fuoco, quella basica in possesso di Firebrand che gli consente di sparare palle di fuoco dalla bocca, anche se alcune sue parti possono essere trovate nei vari livelli donando potenziamenti e nuovi poteri.
Le gemme permettono non solo di affrontare al meglio determinati nemici in molti casi, ma anche di superare determinati ostacoli che alle volte – come dicevamo prima – possono celare livelli o tesori nascosti.
Questa natura prelevata dai classici Metroid e Castlevania incentiva il giocatore nell’esplorazione continua dei livelli e della mappa in cerca di ogni segreto possibile, soprattutto se si è completisti e si mira al boss segreto per il 100% di completamento.
Il gioco risulta dannatamente bello da guardare con degli sprite stupendi ancora oggi, e anche dannatamente bello da giocare per via della sua non linearità che lo differenzia da molti titoli dell’epoca, così come i vari poteri che rendono Demon’s Crest un gioco vario e divertente e mai noioso.
Certo, la difficoltà in alcuni punti vi farà vacillare, ma non mollate perché il platform di Capcom merita e va giocato fino in fondo, non ve ne pentirete.