
Apple Intelligence non è disponibile al momento del lancio. Apple rilascerà infatti un aggiornamento del software a ottobre, così da garantire i vantaggi promessi. In Italia e in italiano, invece, arriverà nel corso del 2025, come annunciato proprio oggi da Apple.
Per certi versi, Apple Intelligence dà l’impressione che l’azienda stia giocando al rialzo. Prendiamo per esempio le risposte intelligenti. Si tratta di una delle nuove funzioni “AI” del client mail e dell’app Messaggi di Apple. Se qualcuno vi manda un messaggio, vi apparirà una proposta.
Siri è una parte importante del pacchetto Apple Intelligence. Ora, quando si attiva l’assistente vocale, tutto lo schermo si illumina in modo gradevole. È anche possibile continuare a usare il telefono dopo aver attivato Siri, in modo che la vostra domanda non interrompa l’attività in corso in quel momento. Se commettete un errore o cambiate idea a metà frase, Siri può comunque decifrare la domanda e rispondere.
Queste migliorie sono un aggiornamento davvero necessario per Siri, considerando che da anni è possibile digitare domande su Google Assistant e Alexa (tecnicamente, era già possibile farlo anche su Siri, ma solo passando dalle impostazioni di accessibilità attivabili manualmente).
Giudicare se le risposte di Siri siano più utili è ancora un’incognita. Mi piace il fatto di potergli parlare in modo più naturale e la possibilità di scrivergli è sicuramente un vantaggio. Ma in diverse occasioni il sistema non sapeva le risposte alle mie domande e mi ha presentato i risultati della ricerca di Google. In futuro, Siri avrà un’integrazione ChatGPT che sfrutterà la potenza dei grandi modelli linguistici per essere più attendibile con questo tipo di quesiti (come Gemini su Android). Sarà inoltre in grado di connettersi con altre app, come Mail e Messaggi, in modo da poter porre domande personali, come per esempio quando un determinato volo sta per atterrare.
Si tratta di un aspetto sul quale anche i concorrenti, come Google e Samsung, hanno spinto molto. Quando si seleziona un testo sullo schermo dell’iPhone, nel menu in sovrimpressione compare la voce “Strumenti di scrittura”.
Toccandola, si ottiene una serie di opzioni: correggere, riscrivere, riassumere e altro ancora. È possibile modificare il tono di un’email che si sta scrivendo per farlo sembrare più professionale o informale. È possibile correggere il testo, e non solo dal punto di vista grammaticale. Oppure copiare grandi blocchi di testo da un pdf e riassumerli con un tocco in un’email.
Ricordarsi di usare queste funzioni richiederà un po’ di tempo, perché la loro presenza non è immediatamente evidente. La loro utilità dipende molto dal vostro flusso di lavoro. Io ho raramente bisogno di riassumere blocchi di testo, quindi non ho trovato la funzione molto utile. E il tono “professionale” è un po’ troppo professionale per quanto mi riguarda. Lo strumento di correzione delle bozze è invece un po’ più pratico, ma vorrei che l’accesso a questa funzione fosse più rapido.
Creare riepiloghi o riassunti sembra essere una cosa che tutti vogliono fare con l’intelligenza artificiale, e Apple Intelligence non fa eccezione. È possibile riepilogare le email, i messaggi e persino le notifiche delle app di terze parti. Alcune di queste funzioni possono essere utili, come quando l’app Mail segnala un’email urgente nel suo riepilogo, che magari mi sarebbe sfuggita se avessi dato un’occhiata alla mole gigantesca di posta che ricevo ogni giorno. Ma più spesso mi sono trovato a non considerare il riassunto e a immergermi nel controllo di tutte le notifiche.
A proposito, c’è una funzione di riassunto integrata in Safari, ma per usarla bisogna impostare la pagina web in modalità Lettura. Sono queste le cose che rendono difficile trovare le funzioni intelligenti e ricordare che esistono. Perlomeno, sono riuscito a riassumere un articolo di 11mila parole e a coglierne il senso quando non avevo tempo di sedermi a leggerlo.
Probabilmente le funzioni di Apple Intelligence più utili per me, da giornalista che partecipa a molti briefing, sono i nuovi strumenti di trascrizione nelle Note, nell’app Memo vocali e nell’app Telefono. Premendo il tasto Registra in Memo vocali e Note, le app trascriveranno le conversazioni in tempo reale! Se siete impegnati in una telefonata, toccate il pulsante di registrazione e, dopo una notifica inviata a entrambi gli interlocutori, partirà la registrazione della telefonata e otterrete una trascrizione salvata nell’app Note. Per tutti questi casi, l’efficacia dipende molto dalla qualità del microfono della persona all’altro capo. In ogni caso, è sicuramente meglio di niente. È un peccato che non ci siano etichette per gli altoparlanti, come nell’app Registratore di Google. Inoltre, non è possibile cercare le registrazioni per trovare una citazione specifica (In realtà, si può fare aggiungendo la trascrizione alla nota nell’app Note, ma non è possibile poi saltare direttamente a quella parte della registrazione audio una volta trovata).
Anche l’app Foto riceve un’infusione di Apple Intelligence e il punto forte è la funzione Clean Up. Proprio come nei telefoni Pixel di Google, che hanno introdotto Gomma magica più di tre anni fa, ora è possibile eliminare gli oggetti indesiderati sullo sfondo delle foto dell’iPhone. Per quanto riguarda la mia esperienza, la funzione lavora abbastanza bene, anche se sono un po’ sorpreso che Apple dia così tanta libertà di cancellare qualsiasi cosa. Ho eliminato completamente il mio occhio in un selfie e tutte le dita della mia mano (la funzione analoga di Google non consente di cancellare parti del viso di una persona).
Con Genmoji potrete creare nuovi tipi di emoji che al momento esistono solo nella vostra mente. Siri sarà in grado di fornire informazioni più pertinenti al contesto. Ma dovrò fare un’altra immersione in Apple Intelligence quando queste funzioni arriveranno nel corso dell’anno. .
Ma l’aspetto fondamentale di Apple Intelligence è che l’azienda sta implementando queste funzionalità in un modo che è probabilmente il più privato e sicuro di qualsiasi altra cosa mai fatta dal colosso, anche se i ricercatori stanno ancora valutando l’efficacia della tecnologia Private Cloud Compute.
iPhone 16 vs iPhone 15
A livello di design, il modello standard di quest’anno presenta alcune grosse novità: due nuovi tasti ovvero quello Azione programmabile e quello pensato per la fotocamera, ma soprattutto la disposizione dei sensori posteriori in verticale invece che in diagonale, per favorire la cattura di foto e video spaziali. Il display rimane un 6,1 pollici (6,7” per il Plus) di tipo Super Retina XDR con l’aggiunta della funzione di Display always-on. Il vetro posteriore accoglie l’infusione di colore per un’effetto finale più godibile.
Salto evolutivo per il chip che passa dall’A16 all’A18, la fotocamera ora può sbizzarrirsi con nuovi stili fotografici di ultima generazione e con le foto macro, mentre la batteria guadagna un paio d’ore di autonomia. Rimangono immutati i tagli di memoria così come i prezzi rispetto all’anno scorso, si parte sempre da 979 euro e da 1129 euro.
iPhone 16 Pro vs iPhone 15 Pro
A parte il colore titanio con sfumature sabbia (desert titanium) e la presenza del già citato tasto fotografico, le differenze di design di primo acchito sono meno evidenti per i due modelli Pro, che però riescono nell’impresa di avere display più grandi (6,3 vs 6,1” e 6,9” vs 6,7”) in un ingombro quasi del tutto identico, grazie a cornici ultrasottili. Il chip sale a A18 Pro ancora più prestante e votato a Apple Intelligence (che però in Europa per ora non c’è), migliorano le foto macro così come i video in slow motion che ora possono spingersi fino al 4k a 120 fps e lo zoom ottico fino a 5x già dal Pro più piccolo. La batteria aggiunge quattro ore di autonomia (dichiarata). Anche in questo caso, i prezzi di partenza rimangono gli stessi dell’anno scorso, quindi 1239 e 1489 euro rispettivamente per il Pro e per il Pro Max.
Samsung Galaxy A16 5G viene