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a cura di Marco Inchingoli

Little Samson

1992NESplatformTaitoTareku
annoconsolegeneresviluppopublisher

quattro eroi in viaggio per salvare il regno

Little Samson Spolveriamo un classico per NES che probabilmente solo pochi di voi conosceranno: Little Samson.
Sviluppato da Takeru e pubblicato da Taito Corporation nel 1992, Little Samson è un action platform innovativo e particolare che purtroppo non ha avuto il successo che meritava per via della scarsa pubblicità al titolo che ne ha minato pesantemente le vendite.
Il gioco narra le gesta dì quattro eroi che vengono convocati dal re per sconfiggere un principe oscuro e i suoi sgherri e ristabilire così la pace nel regno.
Ogni eroe avrà un proprio livello introduttivo che li porterà dal re, qui gli eroi si fonderanno grazie ad una campana magica che ci permetterà di scambiarli in qualsiasi momento durante l’avventura (anche se non sempre saranno tutti disponibili lasciando in alcuni livelli il piccolo Samson solo soletto, NdR).
Ogni eroe vanta abilità uniche e ognuno va usato a seconda della situazione o del vantaggio tattico nel caso dei boss.
Il piccolo Samson che da il nome al gioco ad esempio è l’unico che può effettuare dei lunghi salti ed è in grado di sparare campane, inoltre può arrampicarsi; Kikira la dragonessa può volare per brevi periodi rendendolo perfetto nei livelli incentrati sui salti, e ovviamente può sputare fuoco con diversi livelli di potenza; Gamm il golem è grosso, lento e limitato nei salti, tuttavia la sua pelle rocciosa lo rende più resistente agli attacchi e immune agli spuntoni ed è l’unico in grado di attaccare in tutte le direzioni con i suoi pugni estensibili; infine abbiamo il topo K.O. velocissimo e in grado di effettuare lunghi salti, può arrampicarsi come Samson e passare in spazi ristretti, inoltre riesce a piazzare delle bombe a scoppio ritardato. L’idea di base è senza dubbio vincente ed è supportata dall’ottimo design dei livelli che lascia il libero arbitrio al giocatore di selezionare il personaggio che pensa sia più utile, inoltre alcuni livelli sono dotati di più uscite a seconda dell’eroe sbloccando così livelli differenti.
Pad alla mano Little Samson risulta dunque divertente con reminiscenze che portano al Megaman di Capcom e quel pizzico tattico sulla scelta del personaggio che lo differenzia dal mucchio.
Un altro tratto interessante del gioco è probabilmente la narrazione, in realtà non ci sono dialoghi se non brevi cutscene, ma anche senza parole il gioco scandisce la trama livello dopo livello, situazione dopo situazione, e pone molta enfasi sui quattro eroi caratterizzandoli un minimo senza renderli dei semplici ammassi di pixel.
Unica nota stonata per l’appunto è la colonna sonora composta dai temi musicali dei quattro eroi che si ripetono continuamente in base al personaggio, una strana scelta che non condividiamo rendendo il sonoro tedioso e noioso.
In definitiva concludiamo nel dire che Little Samson è una piccola perla inesplorata e secondo il nostro modesto parere un giro di prova lo merita eccome.

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