Tecnologia che, per sua natura, insegue con cocciutaggine quasi ossessiva l’idea di progresso ed evoluzione, tanto da tendere a non fare sconti… lasciando al proprio destino chi si dimostra, molto semplicemente, “vecchio”.
Fortunatamente il fenomeno del retrogaming, la passione per tutto ciò che è di un’epoca passata nel mondo dei videogiochi, è una realtà da almeno vent’anni.
Da quando, cioè, nacque proprio dalle intuizioni italiane di Nicola Salmoria il MAME (Multi Arcade Machine Emulator): un software in grado di riportare in movimento i giochi che avevano segnato la nascita stessa del settore, quelli di fine anni ’70 e poi del decennio degli ’80. Il MAME, poi, è diventato anche molto altro, ma questo ci basta al momento.
Le console di oggi permettono, in maniera simile, di coccolare i ricordi e nutrire con generose badilate di malinconia il fanciullino che è rimasto “incastrato” dentro chiunque abbia ormai travalicato gli “anta”, se non perlomeno gli “enta”. Su Nintendo Switch non c’è solo un’amplissima selezione di giochi del mondo Neo Geo: la stessa etichetta giapponese che ha curato quella collezione (in crescita costante), sta facendo lo stesso da mesi concentrandosi, però, sui giochi da bar in senso più generico e allargato.
Nasce così la collana Arcade Archives, che al momento sulla console di Nintendo può vantare circa quindici nomi, tra classici indimenticati e qualche perla meno nota. Tutti i giochi oggetto del recupero sono proposti nella loro forma originale, che equivale proprio a quella vista nei celebri cabinati di trenta e passa anni fa, con l’aggiunta di una rosa di opzioni accessorie utili al giocatore del 2018.
Per salvare i propri progressi e riprendere da dove si era abbandonato il gioco in qualsiasi momento, ma anche per intervenire sull’aspetto vero e proprio dell’emulazione, andando ad attivare filtri di varia natura che possono idealmente replicare la resa dei cari, vecchi, preistorici monitor di un tempo. Sono tutti giochi disponibili unicamente attraverso il canale di vendita digitale di Switch, a cui si accede direttamente dalla console e che prevede pagamenti attraverso carte di credito, un account PayPal o l’acquisto di tessere punti in negozio.
Nella famiglia Arcade Archives a fare la voce grossa non sono solo i monumenti di Nintendo, che comunque almeno in parte non mancano: Mario Bros., il primo capitolo senza il prefisso “Super”, ha aperto le danze mesi fa, seguito poi da Donkey Kong, dai montanti di Punch-Out!! e da Vs. Super Mario Bros., la versione da sala giochi della pietra miliare che ha dato vita ai giochi di piattaforme come classicamente intesi.
Ma c’è anche spazio per le dolorosissime gomitate nei denti di Double Dragon, uno dei più venerati e celebrati picchiaduro a scorrimento di ogni tempo, così come per i laser di Terra Cresta, un’altra colonna portante della storia dei videogiochi, eretta nel 1985 da Nichibutsu. Sempre di Nichibutsu è anche Crazy Climber, con un folle chiamato a scalare a mani nude (ciascuna controllata indipendentemente) dei grattacieli… e per rimanere invece nel campo dei picchiaduro vi invito caldamente a riscoprire (o a scoprire) Renegade, versione occidentale di una saga, Kunio-Kun, che in Giappone continua ad avere un suo seguito di appassionati.
Anche a trentadue anni di distanza dal debutto! Ci sono poi esperimenti che alle nostre latitudini hanno avuto meno fortuna, ma che se avete l’età anagrafica giusta potreste comunque ricordare e voler rivivere in queste settimane di pre-ferie (o di ferie!), grazie alla natura portatile di Switch: i toni rilassati e divertiti di Ninja-Kid o il football americano preistorico di 10-Yard Fight. Mentre merita una menzione tutta particolare Moon Patrol: un rover lunare contro l’invasione aliena che funzionava bene nel 1982 e funziona altrettanto bene ancora oggi (a patto di metterci un po’ di amore!). Tutti i giochi appartenenti alla collana Arcade Archives sono venduti a 6,99 Euro, a voi decidere se è reato di lesa maestà dare un prezzo ai ricordi!