Come al solito i piani di sviluppo di Activision alternano i due team principali che si occupano della serie e se nell’ultimo Modern Warfare 3 abbiamo visto la serie dagli occhi di Sledgehammer Games, stavolta torneremo nelle mani sapienti e familiari di Treyarch, il team che dopo l’originale Infinity Ward è stato il più capace a creare la sua versione personale di Call of Duty, quella che attualmente è la più riconoscibile ed etichettabile come il “COD di Treyarch”.
L’ultimo lavoro del team di Santa Monica è stato l’ottimo Cold War che in piena pandemia ha divertito milioni di appassionati con il suo multiplayer ricco e variegato e soprattutto, è stato quello che più di tutti ha introdotto delle novità degne di nota a Warzone che come ben sappiamo ora naviga su un binario a se.
Call of Duty: Black Ops 6 ancora una volta sarà un gioco a se stante che include una campagna single player inedita, un copioso comparto multiplayer e l’immancabile modalità zombie, il marchio di fabbrica dei Black Ops.
Warzone come ben sappiamo verrà aggiornato con le varie novità del gioco principale nel tempo e continuerà ad essere un gioco a sé, rigorosamente free to play.
La novità principale porta il nome di Omnimovement, un nuovo sistema di movimento che permetterà di slegare completamente il movimento del personaggio dalla visuale, che ora potrà muoversi in maniera indipendente rispetto al movimento, permettendoci quindi una serie di nuove possibilità di movimento e azione che cambieranno radicalmente l’esperienza di gioco. Spiegarla a parole non è facile e a dire il vero neanche vederla dai vari video vi permetterà di capire quanto sia differente rispetto al passato.
Pad alla mano il gameplay risulta nuovo, il feeling è inedito rispetto al passato e il gioco ne guadagna in fluidità e velocità d’azione, permettendoci di effettuare delle manovre ad oggi impensabili per un Call of Duty.
Per darvi un’idea di come funziona questo sistema, forse qualcuno di voi si ricorda Max Payne 3 e il suo sistema di movimento rivoluzionario per l’epoca dove mantenendo la mira fissa al centro dello schermo, il personaggio si muoveva liberamente con le animazioni che lo accompagnavano in maniera fluida e naturale. Ovviamente la percezione è nettamente differente in Black Ops 6 trattandosi di uno sparatutto in prima persona, ma il sistema è analogo e lo vediamo principalmente nel movimento dei nemici durante il gioco.
Il sistema Omnimovement va a ritoccare profondamente il feeling del gameplay e già dalle prove che abbiamo effettuato nella beta del gioco, sembra finalmente di giocare ad un Call of Duty veramente nuovo, che mantiene la formula originale e allo stesso tempo riesce ad innovarne l’ossatura, portando finalmente una ventata d’aria fresca.
Inoltre le mappe che abbiamo avuto modo di provare erano caratterizzate da un design molto angolare, con diversi punti ciechi e una buona verticalità, il tutto racchiuso in aree piuttosto ristrette, dove il nuovo sistema di movimento dava davvero il meglio di sé. Come sempre il multiplayer continuerà ad essere basato su un sistema skill based matchmaking, con i quali i giocatori hanno da sempre un rapporto di amore e odio, ma su cui Activision continuerà a puntare anche in questo Black Ops 6 con la promessa di lavorare molto sul bilanciamento delle armi che a detta degli sviluppatori e a giudicare dalle nostre prove, risulta ad oggi ben riuscito e meno impattante rispetto al passato, lasciando al giocatore una scelta più ampia e meno legata al meta del gioco.
Sulla bontà finale del bilanciamento e su tutto ciò che riguarda l’impianto di rete dovremo aspettare il gioco finale e la recensione, ma le prime impressioni sono state molto positive, con Treyarch che si vede ha lavorato molto bene ripartendo dal buono creato con Cold War.
Parlando invece del singleplayer, Activision sembra aver imparato dai suoi errori e pare abbandonerà l’impronta open map da tanti criticata in Modern Warfare 3, per tornare ad una narrazione più cinematografica.
Torneranno personaggi storici della serie come Frank Woods e la Evidence Board vista in Cold War che terrà traccia della trama man mano che si evolverà, aiutandoci a collegare i puntini dell’intreccio narrativo che toccherà diverse tematiche delicate del tempo.
La voglia di tornare ad una trama da uno stile “classico” è sicuramente dovuta alle tante critiche rivolte a Modern Warfare 3 e al suo singleplayer quasi abbozzato, a riprova del fatto che nonostante COD sia un gioco prettamente multiplayer, tanti giocatori apprezzano le bellissime campagne singleplayer a cui la serie ci ha abituato e che speriamo continuerà ad offrire ancora dopo Black Ops 6.