Innanzitutto è stato il primo anno senza un E3 degno di questo nome, senza le fiere che tanto abbiamo amato e a cui puntavamo lo sguardo per vedere il futuro di questa passione che ci accomuna.
Il futuro quest’anno in particolare era particolarmente importante visto che il 2020 è l’anno della transizione dalle attuali console che ormai dobbiamo ufficialmente chiamare old-gen, alla nuova attesissima next-gen che ci accompagnerà per i prossimi anni.
Playstation 4 e Xbox One includendo anche le varie versioni in cui sono state prodotte, saranno ancora protagoniste del divertimento di molti giocatori vista la volontà di mantenere un regime di cross-gen almeno fino all’anno prossimo, ma senza dubbio il 2020 è stato l’ultimo anno con loro al centro dell’attenzione e come di consueto, è in questo periodo che ci troviamo di fronte ai primi assaggi di next-gen, ai capolavori che possono vantarsi di un livello tecnico al limite per le console attuali e come fu per Playstation 3 e Xbox 360, anche per Playstation 4 e Xbox One c’è stata la volontà di offrire un canto del cigno di altissimo livello.
Ricorderemo anche l’ennesima riconferma nel mondo degli FPS per una serie che ne ha fatto la storia, Doom Eternal e sempre in questo mondo seppur divisi da un abisso, forse ricorderemo di più Call of Duty Warzone, senza alcun dubbio il protagonista nel campo dei multiplayer e degli esports di quest’anno.
Call of Duty Warzone è un campione d’incassi pure essendo gratuito, un gioco che richiama milioni di giocatori nella mappa di Verdansk e altrettanti milioni sulle piattaforme di streaming come Twitch e su YouTube, dove i contenuti dedicati a Warzone sono fin dal lancio sempre al centro del feed.
Se dal punto di vista del multiplayer Call of Duty Warzone è stato il padrone indiscusso della scena, nel singleplayer quest’anno ci siamo cibati di capolavori con la C maiuscola, vere e proprie opere d’arte che rimarranno impresse nelle nostre menti per molto tempo.
Dentro questa categoria non possiamo non citare l’ultima fatica dei Sucker Punch, un’esclusiva Playstation 4 che ha stupito sotto tutti i punti di vista.
Ghost of Tsushima è stato definito da molti “L’Assassin’s Creed che tutti volevamo” e in effetti sotto molti aspetti il gioco ambientato nel Giappone feudale ha molti punti in comune con la IP Ubisoft, ma il lavoro svolto dagli sviluppatori è stato davvero sorprendente.
Quest’anno il campione indiscusso sarà molto probabilmente a The Last of Us Part 2, un gioco che definire semplicemente “un gioco” è riduttivo.
L’esperienza narrativa di The Last of Us 2 è da Oscar, una narrazione struggente, cruda e incredibilmente toccante che ha raccontato un altro pezzo di storia della nostra amata Ellie, quello probabilmente più duro.
Il premio per il Gioco dell’Anno è quasi sicuramente nelle mani di Naughty Dog, ma c’è un contender in arrivo, uno di quei giochi attesissimi da anni che dopo svariati rinvii è alle porte.
Cyberpunk 2077 chiude il 2020 con il botto, un capolavoro tale da portelo mettere sullo stesso piano di The Last Of Us 2 anche se le differenze tra i due titoli sono abissali e anche se Night City si rivelasse la nuova Los Santos, Ellie occuperà sempre un posto speciale nel nostro cuore.
Come già detto l’anno lo chiuderà Cyberpunk 2077, ma ci sono stati due eventi che potremmo ricordare in futuro e che potrebbero plasmare il mondo dei videogiochi in futuro.
Il primo è stata un apertura di Sony verso il PC, con l’arrivo di due sue importanti esclusive come Death Stranding e Horizon Zero Dawn, sulla piattaforma Windows che potrebbero fare da apripista per un futuro che non può che far piacere alla “PC Master Race”.
Non è certo se l’acquisizione renderà i giochi futuri delle esclusive Xbox, ma insieme all’accordo per EA Play, l’inclusione di Zenimax Media nel parco giochi Game Pass ribadisce come Microsoft veda il futuro dei videogiochi molto simile al modello Netflix e simili
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