Il luogo dell’evento era un salone in piazza Bo Bardi a Milano, che ospitava oltre 150 postazioni gioco dove si poteva toccare con mano la nuova console e tutti i giochi che saranno disponibili al lancio, o nelle settimane subito successive.
Appena varcata la soglia del padiglione dedicato a Nintendo Switch 2, ci ha accolto un team di oltre duecento collaboratori Nintendo, dapprima con un applauso pazzesco a creare l’atmosfera a dovere, poi chi assegnato a una postazione e pronto a guidare i presenti durante le sessioni di gioco e chi a fare public relation, illustrando nel dettaglio le novità introdotte con la nuova console e come queste siano state integrate nei titoli first-party per offrire esperienze ancora più coinvolgenti. L’evento milanese, però, ha permesso ai presenti di provare una lunga serie di giochi che saranno in uscita con Switch 2 o subito dopo.
Da Mario Kart World a Donkey Kong Bananza, passando per Welcome Tour, Street Fighter 6, Metroid Prime 4: Beyond, Drag x Drive, Cyberpunk 2077 oppure le versioni dedicate degli ultimi due capitoli di Zelda. E molti altri, tutti con postazioni dedicate.
La possibilità di andare fuoripista aggiunge un aspetto esplorativo che aumenta la longevità, ma ci sono tante chicche che non vogliamo togliervi il piacere di scoprire.
Di sicuro non possiamo nascondere che a entusiasmarci è stata la nuova modalità Sopravvivenza, che si aggiunge alla classica Gran Premio.
Si parte in 24 (nel nostro caso 12 piloti umani e altrettanti controllati dalla Cpu) e si prosegue a eliminazione attraverso traguardi volanti.
Se amate invece menare le mani, non potrete non innamorarvi di Donkey Kong Bananza.
Il concept è semplice: si spacca tutto quello che si trova, si raccolgono banane e monete, anche in un sol colpo, e alla fine ci si trova ad affrontare il più classico dei boss.
C’è tantissimo da scoprire lungo il percorso, con luoghi segreti da perlustrare e personaggi inattesi da scovare.
Grafica coloratissima, personaggi fumettosi e location piene di sorprese.
Particolare menzione va a Welcome Tour: gioco-dimostrativo che mette in luce le novità di Switch 2: l’HDR, i 120 FPS, il 4K, il nuovo “rumble” dei Joy-Con, la funzione “mouse”.
La nota dolente è che bisogna comprarlo, e non un regalo da Nintendo.
In tanti si aspettavano che fosse compreso con la console e non a pagamento, ma Nintendo ha provato a spiegare il perché di questa scelta.
Provandolo ci siamo trovati di fronte a un titolo che comprende una serie di minigiochi e quiz creati per spiegare il funzionamento e la tecnologia di Switch 2.
In questa occasione abbiamo avuto modo di testare il funzionamento in modalità mouse dei Joy-Con e ne siamo rimasti piacevolmente stupiti.
E’ super preciso e sensibile e lo si comprende bene usandolo ad esempio della sfida delle “Sfere appuntite”, in cui bisogna evitare delle sfere muovendosi furiosamente sullo schermo.
Si ha poi la possibilità di provare l’intensità della funzione rumble su una scala orizzontale, oppure di individuare il framerate utilizzato attraverso il rimbalzo di palloni da basket o di palline da tennis. Ma anche sperimentare la risoluzione a 4K o agitare delle maracas mani al cielo.
In modalità docked i giochi si presentano in modo decisamente migliorato, con una fluidità che finalmente raggiunge i 60 fps (per lo meno per i giochi first-party), e la qualità visiva è nettamente superiore rispetto a quella della versione del 2017. Sebbene l’assenza dello schermo OLED possa deludere alcuni, non consideriamo l’LCD un grande passo indietro.
Durante la prova, infatti, non si è mai avvertito questa mancanza come un difetto importante, grazie alla comunque ottima resa grafica dei titoli giocati.
Prima di chiudere è importante spendere due parole sulla parte nostalgia canaglia della Nintendo Switch 2, che ora vuole risvegliare i ricordi dei videogiocatori dei primi anni duemila con l’emulatore della GameCube e annesso controller vintage.
L’emulatore gira fluido, e impugnare nuovamente il pad di quel cubo del 2001 è decisamente un balzo nel passato, fulminante e piacevole. Il filtro che imita l’estetica dei vecchi televisori a tubo catodico amplifica questo sentimento di nostalgia.