a cura di Valerio Turrini

a cura di Valerio Turrini

un misterioso mondo che cambia sempre pelle in uno sparatutto con elementi roguelike

durante la presentazione di Playstation 5 tra l’euforia generale per i titoli che sarebbero usciti al lancio, tra cui Demon’s Souls e Spider-Man Miles Morales, l’attenzione dei fan e della stampa è stata subito catturata dal promettente Returnal, una misteriosa esclusiva che dal trailer si è svelato ben poco, riuscendo al contempo a farci incuriosire

Facendo un punto della situazione sulle informazioni che abbiamo di Returnal, è chiaro come il focus degli sviluppatori sarà di riuscire a bilanciare al meglio il gameplay e la narrazione, visto che in più di un’occasione il team di sviluppo finlandese Housemarque ha fatto ben capire che Returnal non è un semplice roguelike a livelli, dove si rincorre forsennatamente il punteggio e non si segue un filo logico, bensì un’avventura singleplayer che ci catapulterà in un mondo ostile e in continua evoluzione.

Il nostro personaggio risponde al nome di Selene ed è un’astronauta che per una serie di sfortunati eventi si ritroverà naufragata nel pianeta Atropos, un pianeta molto particolare dove saremo intrappolati attraverso un loop temporale.

Se l’idea del loop temporale comincia ad essere piuttosto diffusa (anche in Deathloop di Bethesda è al centro dell’esperienza di gioco), una volta attivato il primo loop attraverso la morte del personaggio, scopriremo che oltre al “ritorno al passato” di Selene, ci troveremo di fronte ad un nuovo mondo, totalmente riconfigurato e diverso dalla nostra precedente run, che ci costringerà ad adattarci velocemente ai nuovi pericoli che dovremo affrontare.

un misterioso mondo che cambia sempre pelle in uno sparatutto con elementi roguelike

Questa feature però non verrà utilizzata solamente per giustificare una nuova run, ma sarà fondamentale per il seguito della narrazione del gioco che a differenza della tradizione roguelike dove normalmente è solo un elemento di sfondo, in Returnal è ben stratificata sia per quanto riguarda il passato e i misteri del pianeta Antropos, ma soprattutto per scoprire la storia di Selene, gli eventi che l’hanno portata a schiantarsi sul pianeta e del suo passato.

Come abbiamo potuto vedere dai trailer, i flashback di Selene saranno presenti in più di un’occasione nel gioco e cercheranno di raccontarci il suo passato e molto probabilmente saranno anch’essi legati al mistero generale che il pianeta nasconde. Insomma le idee di base ci sono tutte e gli sviluppatori hanno investito molto sulla narrazione questo è chiaro, sarà da valutare ovviamente quanto riuscirà a catturare i giocatori all’interno del loop di Returnal visto il gameplay frenetico e al cardiopalma che di certo non è adatto a tutti.

Returnal è uno sparatutto in terza persona con una forte componente roguelike che per chi non lo sapesse, è il genere con il quale si etichettano giochi in stile Binding of Isaac o il più recente Dead Cells.

Proprio in Dead Cells troviamo un’altra cosa in comune con Returnal e cioè il rinnovo dei livelli ad ogni morte del personaggio, una formula che ha reso Dead Cells apprezzato da milioni di fan e vincitore di diversi premi e speriamo vivamente che funzionerà anche con Returnal visto che al netto di una narrazione decisamente più profonda e radicata, ci aspetta anche un gameplay più ricco e variegato, che si aggiunge ad un’esperienza di gioco che ha tutte le carte in regola per far breccia nei nostri cuori.

un misterioso mondo che cambia sempre pelle in uno sparatutto con elementi roguelike

Lo shooting in Returnal avrà inoltre una pesante componente bullet hell come da tradizione degli sviluppatori che se ben ricordate, sono gli stessi che ci regalarono Super Stardust HD ma anche Resogun e Dead Nation, giochi dove il gameplay si è sempre assestato su alti ritmi e una continua necessità di muoversi, schivare e saltare i numerosi colpi che ci verranno lanciati dai nemici.
Un’esperienza di gioco così frenetica richiede senz’altro dei riflessi fulminei e nelle fasi più concitate una concentrazione massima, staremo a vedere quanto gli sviluppatori siano riusciti a bilanciare l’esperienza in maniera da renderla accessibile anche a quei giocatori occasionali che vogliono solamente ammazzare qualche alieno nel tempo libero dopo lavoro.

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Se i mostri ci sono sembrati artisticamente molto colorati e responsabile di una buona dose di particellari a schermo, il mondo di gioco dal punto di vista artistico è ai limiti dell’horror, con scorci dark di una bellezza unica che in alcuni casi ci hanno ricordato la serie Lost Planet, che se dal punto di vista narrativo e di gameplay aveva alti e bassi, dal punto di vista artistico era veramente un bel vedere. Dal punto di vista tecnico poi Returnal promette davvero bene, con un Unreal Engine 4 che mostra i muscoli sulla nuova ammiraglia Sony e che speriamo gli sviluppatori hanno ottimizzato a dovere per poter mantenere una risoluzione alta e un buon framerate anche nei momenti più frenetici del gioco che già dai primi trailer abbiamo potuto vedere saranno parecchi.
Returnal ci ha incuriosito non poco durante la presentazione e durante la sequenza di gameplay vista nello State of Play e le carte in regola per trovarci di fronte a un gioco di grandissimo livello e ad un’esclusiva importante per il parco giochi di Playstation 5 e se come di consueto si è sempre all’erta per eventuali rinvii dell’ultimo minuto (che quest’anno sono ormai all’ordine del giorno), è notizia degli ultimi giorni che il gioco è in fase Gold quindi l’uscita del 30 aprile pare confermata.

non ci resta quindi che avere un altro po’ di pazienza prima di poter finalmente avventurarci nel mondo di Antropos e nell’avventura di Selene in Returnal